
PER UN PIANO CASA NAZIONALE
Le città italiane, come molte altre in Europa, stanno rispondendo alla crescente tensione abitativa con l’introduzione di Piani per l’Abitare.
Tuttavia, le città da sole non possono affrontare un diritto primario come quello alla casa, che è essenziale per il godimento di molti altri diritti, come quello alla salute, al lavoro e all’istruzione.
In Italia, dove circa l’80% delle famiglie è proprietario di casa, per anni si è trascurata la necessità di politiche strutturali per l’abitazione, risultando in un grave impoverimento delle risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica.
L’assenza di politiche per il diritto allo studio e l’emergenza abitativa nelle città universitarie, gli affitti brevi per uso turistico e il progressivo abbandono delle aree interne sono solo alcune delle problematiche che minano il diritto all'abitare.
Bisogna lavorare per garantire che le città restino attrattive e capaci di trattenere chi le vive e lavora, continuando a costituire il tessuto sociale di cui anche l’economia locale, i servizi e le comunità stesse dipendono.
In un contesto in cui i costi abitativi continuano a salire, è necessario garantire che chi contribuisce alla vita della città non venga escluso dal suo stesso sviluppo, né allontanato.
La proposta delle città al Governo e al Parlamento
1. Legge quadro sull’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale
Le città chiedono una legge quadro che garantisca l’uniformità territoriale nei diritti di accesso e permanenza all’edilizia pubblica e che riconosca il diritto alla casa tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS). Si propone inoltre il rifinanziamento del programma per il recupero e la razionalizzazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica (Erp) e l’introduzione di un sistema di credito d’imposta per la manutenzione delle case popolari. La legge dovrebbe inoltre stimolare la creazione di soggetti come le Housing Associations, imprese sociali che possano produrre, acquisire e gestire edilizia sociale.
2. Assegnazione gratuita ai Comuni di immobili inutilizzati
I Comuni dovrebbero avere la possibilità di ricevere gratuitamente immobili e aree di enti statali o parastatali inutilizzati, destinandoli a politiche per l’abitare, per contrastare l’emergenza abitativa e per l’edilizia studentesca. È inoltre necessaria la creazione di un fondo per l’adeguamento e la messa in sicurezza di tali immobili.
3. Rifinanziamento del Fondo Nazionale Locazione e Fondo Nazionale Morosi Incolpevoli
Per sostenere le famiglie in difficoltà, è essenziale rifinanziare questi strumenti, che offrono un supporto continuativo agli affitti.
4. Legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche
Una legge che regoli gli affitti brevi turistici, per mitigare gli impatti negativi sul sistema abitativo, considerando che le misure attualmente previste dall’art. 13bis del Decreto-Legge 18 ottobre 2023, n. 145, sono insufficienti.
5. Misura nazionale per l’emergenza abitativa e le persone senza dimora
Riconoscere strutturalmente l’emergenza abitativa e la condizione di senzatetto come fragilità cui dedicare risorse e interventi specifici.
aderiscono:
Emily Clancy (Vicesindaca di Bologna), Tobia Zevi (Assessore a Roma), Guido Bardelli (Assessore a Milano), Laura Lieto (Vicesindaca di Napoli), Jacopo Rosatelli (Assessore a Torino), Nicola Paulesu (Assessore a Firenze), Costanza Spera (Assessora a Perugia), Anna Puddu (Assessora a Cagliari), Francesca Benciolini (Assessora a Padova), Luisa Ceni (Assessora a Verona), Davide Patrone (Assessore a Genova), Matteo Tosetto (Assessore a Vicenza), Andrea Zini (Assessore a Udine), Ettore Brianti (Assessore a Parma), Mariarosa Devecchi (Assessora a Lodi), Claudia Lenzini (Assessora a Bergamo), Emanuele Manzoni (Assessore a Lecco), Alessandro Cantoni (Assessore a Brescia), Andreina Fumagalli (Assessora a Monza), Annalisa Rabitti (Assessora a Reggio Emilia), Francesca Maletti (Assessora a Modena), Nicola Grasso (Assessore a Bari), Kristian Gianfreda (Assessore a Rimini), Hiba Alif (Assessora a Ravenna), Enzo Lattuca (Sindaco di Cesena), Lauriana Sapienza (Assessora a Castenaso | BO), Maria Aida Episcopo (Sindaca di Foggia), Massimo Labanca (Assessore a Sesto Fiorentino | FI), Mattia Palazzi (Sindaco di Mantova), Roberto Corbia (Assessore ad Alghero | SS), Amedeo Ciaccheri (Presidente VIII Municipio Roma), Gionata Gatticchi (Consigliere delegato a Città di Castello | PG), Antonio Eugenio De Simone (Consigliere delegato a Francavilla Fontana | BR), Cinzia Battaglia (Assessora a Cesano Maderno | MB), Laura Capelli (Assessora a Seregno | MB), Giovanni Catrini (Assessore a Ozzano dell'Emilia | BO), Marco Mercuri (Assessore a Narni | TR), Massimo Paggi (Assessore ad Assisi | PG), Elisa Zocchetti (Assessora a Bastia Umbria | PG), Lorenzo Ballerini (Assessore a Campi Bisenzio | FI), Alberto Pedrotti (Assessore a Trento), Chiara Tomassoni (Assessora a Marsciano | PG), Maria Grazia D'Amico (Consigliera delegata a Varese), Chiara Iuliano (Assessora a Dolo | VE), Marta Gaia (Assessora ad Albenga | SV), Francesco Brendolise (Assessore a Pavia)
(lista in aggiornamento)
sostengono:
Silvia Paoluzzi (Segretaria Nazionale Unione Inquilini), Pietro Pellegrini (Uniat APS)
Assessore e Assessori di 40 città: “Contenti che la casa finalmente abbia la centralità che merita nell’agenda politica, ora avanti con un Piano casa nazionale”
Esultano e incalzano le assessore e gli assessori alle politiche abitative di oltre 40 città italiane che animano l’alleanza municipalista per il diritto alla casa. Una rete di amministratori che negli scorsi anni ha stilato cinque proposte per un piano casa nazionale e si è riunita più volte in presidio a Roma per chiedere di essere convocati dal Ministro Salvini, che recentemente ha ammesso che il piano casa è scoperto finanziariamente sul 2026 e partirebbe - con 660 milioni per tutto il territorio nazionale, solo dal 2027.
“Siamo contenti della centralità che ha finalmente assunto la casa nell’agenda politica, confermata dagli interventi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Sindaco di Bologna, la città ospitante la 42esima edizione dell’Assemblea Annuale Anci, Matteo Lepore e dal Presidente dell’Anci Gaetano Manfredi, che nella relazione introduttiva alla tre giorni ha ricordato le esigenze dei Comuni ad alta tensione abitativa e ha ricordato che il piano casa non è una spesa, è un investimento. Le città stanno portando avanti Piani per l’Abitare milionari con proprie risorse ma abbiamo bisogno di fondi pluriennali stabili per riqualificare gli oltre 190.000 immobili di edilizia residenziali pubblica sfitti per carenze manutentive sul nostro territorio, acquisire e ristrutturare vuoti urbani in aree dismesse, ripristinare strutturalmente i finanziamenti per Fondo Nazionale Locazione e Fondo Nazionale Morosi Incolpevoli e creare un fondo per le esigenze delle persone senza dimora e in emergenza abitativa. Stiamo provando a regolare con le leve urbanistiche a nostra disposizione gli affitti brevi turistici ma per rispondere a fenomeni globali abbiamo bisogno di una legge nazionale che metta un limite al numero di appartamenti che si può destinare alle piattaforme turistiche e ci aiuti a trovare un miglior bilanciamento fra posti letto per turisti e posti letto per residenti. Tutte queste misure sono fondamentali per la coesione sociale dei nostri territori. Garantire il diritto alla casa significa garantire il diritto al lavoro, alla salute, allo studio.
Chiediamo più risorse per fronteggiare la crisi abitativa che attanaglia le nostre città, a partire dalla prossima legge di bilancio, e di essere ricevuti per discutere del piano casa nazionale che tanto serve al nostro paese”.
Bologna, 13 novembre 2025
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